Cera depilatoria, Laser o Luce Pulsata?

PARTE PRIMA: Cera Depilatoria o Ceretta

La cera depilatoria o ceretta  è un metodo di depilazione molto comune e relativamente economico. Utile alternativa a seccanti e quotidiane operazioni depilatorie con il rasoio, può tuttavia risultare dolorosa ed irritante, specie quando i peli da asportare sono folti e numerosi. Dei buoni risultati, in riferimento alla consistenza  e alla riduzione  della densità pilifera si ottengono nel medio e lungo periodo, in genere, quella eseguita nei saloni di bellezza, assicura un risultato migliore, grazie all’abilità dell’estetista e all’utilizzo di prodotti professionali.

 

Tipi di Ceretta

Sono diversi i tipi di ceretta attualmente disponibili per l’eliminazione dei peli superflui dalle diverse aree del corpo. Benché la metodica di esecuzione sia la medesima, ciascuna tipologia di ceretta presenta comunque caratteristiche proprie che saranno descritte di seguito.

Ceretta a caldo o liposolubile

La ceretta è un metodo ideale per rimuovere grandi quantità di peli in una sola volta. Secondo il classico metodo a caldo, la cera, solida a temperatura ambiente, viene riscaldata per fonderla e renderne più agevole la spalmatura, che deve sempre avvenire lungo la direzione di crescita del pelo. Quando la cera si raffredda, i peli rimangono impigliati al suo interno e sono pronti per essere rimossi; la cera verrà quindi asportata manualmente, applicando su di essa delle apposite strisce e strappandole con movimento energico nella direzione opposta alla crescita dei peli. Se ben eseguita, l’operazione lascia pressoché glabra la cute sottostante.

Tipi di Ceretta

La cera che rimane attaccata alla pelle deve essere asportata applicando un apposito detergente oleoso, utile anche per il suo effetto emolliente.
Si raccomanda molta cautela durante il riscaldamento della cera, temperature troppo elevate provocherebbero forti irritazioni, cicatrici e scottature al momento dell’applicazione. La temperatura di fusione varia da prodotto a prodotto (in genere si attesta intorno ai 50°C); per questo motivo è importante fare riferimento alle istruzioni riportate sulla confezione.
I principali vantaggi della ceretta a caldo, sono:

  • Efficacia superiore a qualsiasi altro tipo di ceretta, purché venga eseguita da professionisti o comunque da mani molto esperte;
  • Lunga durata degli effetti.

Se eseguita da mani inesperte, tuttavia, la ceretta a caldo non dà ottimi risultati e, anzi, potrebbe causare irritazioni, ustioni o cicatrici.

 

Ceretta araba

La ceretta araba – anche conosciuta come “ceretta orientale” o con il nome inglese di “sugaring” – è un particolare tipo di ceretta che prevede l’impiego di tre ingredienti di uso comune: zucchero, succo di limone e acqua. Questi tre ingredienti devono essere mescolati nelle opportune proporzioni e riscaldati a fuoco basso fino ad ottenere un composto denso dal colore simile a quello del miele. Dopodiché, il composto deve essere raffreddato e in seguito spalmato sulle aree da epilare. Infine, si procede strappando il tutto come se si stesse eseguendo una classica ceretta.
Esistono numerose “ricette” per la preparazione del composto da usare in questo tipo di ceretta, alcune di queste, ad esempio, prevedono l’aggiunta di miele, al fine di sfruttarne le proprietà emollienti.
La ceretta araba è più delicata rispetto agli altri metodi finora descritti e la si può eseguire sia in casa propria preparando da sé il composto, sia acquistando kit già pronti; così come la si può eseguire presso i centri estetici che offrono anche questa metodica di epilazione.

La miscela, composta semplicemente da zucchero, succo di limone e acqua, va riscaldata per poco tempo in microonde o in un pentolino con acqua molto calda. Quando la pasta è abbastanza morbida, bisogna prelevarne una quantità pari ad una noce e lavorala con le mani fino ad ottenere la giusta consistenza. Quindi va applicata in senso contrario alla crescita del pelo e infine rimossa con un movimento deciso nella direzione di crescita del pelo.
Essendo una miscela solubile, per eliminare eventuali residui è sufficiente sciacquare la pelle con dell’acqua calda.

 

Consigli utili prima della ceretta

  • Qualche giorno prima del fatidico appuntamento applica sulla pelle una crema leggermente esfoliante, in modo da sollevare i peli incarniti ed agevolarne l’eliminazione; in alternativa puoi utilizzare un guanto di crine, seguito dall’applicazione di un disinfettante non alcolico.
  • Se i peli sono molto lunghi, accorciali con la forbice o con un regola barba, in modo che non superino il centimetro di lunghezza.
  • Prima della ceretta pulisci per bene la pelle, ma senza utilizzare prodotti troppo aggressivi che rimuoverebbero il film idrolipidico che la protegge. Asciuga con cura la cute e, se sei sudato/a, utilizza del borotalco per migliorare l’aderenza della cera.
  • Se utilizzi la ceretta a caldo, rispetta le indicazioni sulla temperatura di fusione e, prima di spalmarla sulla cute, versane una piccola goccia sul braccio per accertarti che non sia troppo calda: scottature ed irritazioni sono sempre in agguato.
  • La cera dev’essere applicata con la spatolina lungo la direzione di crescita del pelo: in questo modo aderirà meglio e lo strappo, che deve SEMPRE avvenire in direzione opposta, sarà più efficace. Inoltre, mentre tiri in senso contrario, tieni la pelle tesa per limitare il dolore ed asportare più peli. Se questi non vengono completamente allontanati dalla prima strisciata eseguine una seconda, ma senza versare la cera calda nel medesimo punto (per non irritare ulteriormente la cute).
  • Al posto della cera tradizionale può essere utilizzata una ceretta a base di zucchero, il cui principio di funzionamento è identico al precedente. La sostanza caramellosa presenta il vantaggio di essere facilmente rimovibile con un semplice lavaggio.
  • Preferisci la ceretta a freddo se devi asportare peli da zone sensibili, come l’inguine o il labbro superiore; quella a caldo è più adatta per braccia, gambe e torace.
  • Evita di eseguire la ceretta nel periodo premestruale, poiché a ridosso del flusso si è più sensibili al dolore.

Dopo la ceretta

  • Al termine di questo piccolo intervento estetico applica una crema idratante. Evita i profumi ed i deodoranti a base alcolica nelle 12 ore successive.
  • Non lasciare che i peli crescano troppo prima di ripetere il trattamento: se sono troppo lunghi, sono più difficoltosi da rimuovere, la seduta è più lunga ed il dolore maggiore.
  • Non esporti alle radiazioni UV, naturali o artificiali che siano, nelle 12 ore che seguono il trattamento. Se non puoi evitarlo, utilizza una crema solare ad alta protezione.
  • Tra una ceretta e l’altra è bene esfoliare di tanto in tanto la regione trattata, in modo da impedire la ricrescita di peli incarniti.

 

PARTE SECONDA: Laser o Luce Pulsata

Negli ultimi 15 – 20 anni le sorgenti di luce ad alta potenza – dette Luce Pulsata o IPL (Intense Light Pulse) ed i Laser per foto epilazione hanno permesso di ottenere risultati ottimi in termini
di efficacia e di permanenza nel tempo, migliorando via via le varie metodiche che ad oggi hanno portato a trattamenti sempre più performanti, ma soprattutto riducendo drasticamente
l’incidenza degli effetti collaterali.

LA FOTO TERMOLISI SELETTIVA

L’unione di una specifica lunghezza d’onda e di un determinato tempo con cui la stessa viene messa, sono in grado di generare un effetto biologico su un target identificato (cromoforo),
senza creare effetti collaterali sui tessuti circostanti Il principio della Foto termolisi Selettiva, scoperto e postulato nel 1983 dagli scienziati Andersone Parrish della Harvard Medical School, evidenzia come sia possibile danneggiare un determinato bersaglio pigmentato (cromoforo), quale potrebbe essere il follicolo del pelo, un vaso sanguigno, delle abnormi pigmentazioni sulla pelle, agendo sulla lunghezza d’onda e sulla durata dell’impulso. In pratica è possibile determinare il riscaldamento di un particolare tessuto fino a distruggerlo (lisi = sciogliere), senza che altri tessuti vicini possano subire effetti collaterali. Questo particolare processo si realizza mediante tre parametri fondamentali:

  • Frequenza della radiazione (lunghezza d’onda), espressa in nanometri, cioè il colore della luce utilizzata (visibile e non visibile)
  • Lunghezza dell’impulso (tempo di esposizione), espresso in millisecondi
  • Energia erogata, detta fluenza, espressa in j/cm

LA LUCE PULSATA – IPL INTENSE PULSE LIGHT

La Luce pulsata è costituita da un accumulatore energetico (capacitors), una speciale lampada caricata con un gas – xenon, e di un’apposita ottica (filtro o cut – off), in grado di generare un
fascio di luce molto intenso che “illumina” la zona da trattare. Le sue principali caratteristiche sono rappresentate dall’emissione di una Luce INCOERENTE, POLICROMATICA, NON COLLIMATA

  • LUCE INCOERENTE: si definisce incoerente un fascio di luce composto da onde che non mantengono relazione con se stesse durante la loro propagazione. In sostanza le radiazioni di luce non lavorano in maniera sincrona.
  • LUCE POLICROMATICA: la luce generata viene filtrata attraverso dei cut – off ed è composta da diverse radiazioni selezionate in maniera appropriata ( 600 – 1100 nm). All’interno di questa “finestra luminosa” esistono varie colorazioni della luce visibile e non visibile. In sostanza la luce che vediamo è di colore giallo, ma all’interno, la stessa luce è composta anche di colorazioni non visibili, come il rosso, il blu, il violetto (spettro della luce non visibile);
  • NON COLLIMATA: durante la sua propagazione il fascio di luce subisce il fenomeno della DIVERGENZA, ovvero tende a disperdersi con un’apertura “a cono rovesciato”. Le apparecchiature a Luce Pulsata si caratterizzano inoltre per diversi sistemi di raffreddamento,ad aria o ad acqua, che modificano di per sé gli equilibri ed i parametri dei diversi trattamenti.

Molto importante è sottolineare il fatto che le lampade, caricate di gas allo xenon, hanno una scadenza rappresentata da un certo numero di spot, oltre il quale perdono la loro potenza e
quindi la loro funzionalità.

IL LASER

Il termine LASER è un acronimo che sta per “Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation”, definizione data dallo scienziato Maiman nel 1960.. Il laser è un generatore ed amplificatore di luce, in grado di produrre un fascio di radiazioni con caratteristiche particolari. Gli elementi assolutamente indispensabili in un sistema Laser sono:

  • Meccanismo di pompaggio, ovvero una sorgente d’energia esterna che permette al mezzo attivo di eccitare gli atomi;
  • Un materiale attivo composto da atomi facilmente eccitabili, che può trovarsi in forma liquida (Dye Laser), gassosa (Laser CO2), solida (Diodo o Alessandrite). E’ il mezzo attraverso il quale la radiazione viene emessa ad una specifica lunghezza d’onda;
  • Un Risonatore Ottico formato da due specchi paralleli che permettono l’amplificazione della luce, e che si trovano contrapposti; tra gli specchi si trova il materiale attivo. La cavità risonante ha il compito di amplificare la radiazione generata Il fascio di luce generato da un laser ha delle caratteristiche particolari;
  • Coerente: le onde si spostano in fase tra di loro, ovvero durante la loro propagazione hanno relazione con se stesse;
  • Monocromatico: i fotoni che compongono la radiazione, per effetto del materiale attivo, hanno la stessa lunghezza d’onda, quindi viene generato un solo specifico colore;
  • Collimato: il fascio di luce è composto da radiazioni che viaggiano parallele, quindi ha una direzione ben precisa, ed è molto stretto. Questo permette di non avere divergenza durante l’missione della luce.A queste caratteristiche si aggiungono quelle di tipo fisico;
  • Densità di potenza: rapporto tra la potenza misurata in Watt e la superficie di irraggiamento espressa in centimetri quadrati;
  • Densità di energia: misurata in J/cm2, descrive l’effetto della radiazione laser sulla materia nel tempo, ed è data dalla potenza in Watt, moltiplicata per il tempo di esposizione e divisa per la dimensione della superficie irraggiata. L’aumento di questo parametro incrementa la quantità di energia rilasciata al tessuto con conseguente maggiore effetto clinico;
  • Durata dell’impulso, ovvero il tempo a cui viene esposto un determinato cromoforo alla radiazione laser e che deve essere, come già descritto funzionale al tempo di rilascio termico del bersaglio.

COME FUNZIONANO IL LASER E LA LUCE PULSATA?

Entrambe le tecnologie si basano sulla FOTOTERMOLISI SELETTIVA. Il laser a differenza della Luce pulsata riesce a lavorare con questo principio in modo più preciso e coerente, come evidenziato dalle differenze scritte sopra, tuttavia il principio è simile, ovvero la melanina contenuta nel pelo trasforma la luce in calore, il fusto del pelo conduce il calore al bulbo e il bulbo viene distrutto dal calore. Il principio fondamentale è che queste luci vengono attratte dal colore, NON FIDIAMOCI DI CHI SOSTIENE CHE FUNZIONANO SUI PELI BIANCHI!!

Altro elemento fondamentale è che il pelo sia in fase di crescita: ANAGEN, chè è la fase in cui il pelo è collegato alla papilla germinativa.

IL LASER È MEGLIO DELLA LUCE PULSATA?

SI e NO
Laser e Luce pulsata lavorano in maniera simile. Un buon Istituto di estetica dovrebbe averli tutti e due, l luce pulsata può risultare più efficace sulla peluria. Tuttavia il laser risulta essere più  incisivo sui peli robusti, oltre ad essere meno doloroso.

COME FACCIO A SAPERE SE UN’APPARECCHIATURA È VALIDA?

Solo made in Italy non fidatevi di chi propone sedute a prezzi troppo bassi, evidentemente ha acquistato una macchina ad un prezzo basso!

POSSO FARE IL LASER/LA LUCE PULSATA D’ESTATE?

Sulla pelle abbronzata il pelo viene “visto” dalla luce laser con più difficoltà, ma è assolutamente praticabile, anche se va impostato con parametri di fluenza più bassi.

La luce pulsata, se la pelle è abbronzata , non va fatta.